Il PASSATO E' IL PROLOGO ...
lunedì 31 marzo 2025
Esserci. 366 quartine per un anno bisestile di Silvio Raffo (De Piante Editore)
L'ultimo poeta di Silvio Raffo (Elliot)
All’aeroporto di un’isola spagnola à la mode atterra un insolito viaggiatore. Chi sia veramente e da dove venga resta un mistero, finché apprendiamo che una donna, denominata Madame, gli ha affidato un incarico speciale: eliminare i partecipanti a un convegno internazionale – che sta per tenersi in un lussuoso albergo dell’isola – durante il quale scrittori e editori decideranno le sorti della letteratura e il definitivo genocidio della poesia sul pianeta Terra. Ma chi è veramente Donatien (questo il nome scelto dal protagonista)? Avrà il coraggio di compiere la sua missione di angelo sterminatore? E soprattutto, chi sono gli enigmatici personaggi che incontra, al cospetto dei quali prova una confusa sensazione di déjà vu? Le risposte a questi interrogativi sono nell’ultima pagina, come si conviene a un perfetto mystery. Se è possibile ai nostri giorni inventare una favola catturante tanto magica quanto eticamente impegnata, Silvio Raffo ci riesce, col suo ironico garbo e la sua prosa impeccabile, coadiuvati dalla rara capacità di emozionare e commuovere, prerogative specifiche degli “ultimi poeti”
domenica 30 marzo 2025
Cutusìu di Nino De Vita (Le Lettere)
Puskin e la «poetica» del talismano di Nicola Aldo Coviello (Mimesis)
sabato 29 marzo 2025
venerdì 28 marzo 2025
Poesie di Dylan Thomas (EINAUDI)
Nel novembre del 1953, quando fu ricoverato con urgenza al Roman Catholic Hospital, Dylan Thomas era in preda a un attacco di delirium tremens probabilmente scatenato dai diciotto whisky tracannati poco prima. Non si salvò, e concluse così la sua esistenza da "poeta maledetto". L'ultimo, forse. Il suo straordinario carisma, unito a un talento creativo notevolissimo, contribuì a creare un mito che già all'epoca ebbe uno straordinario impatto mediatico e che sopravvive fino ai giorni nostri. Dell'universo poetico di Dylan Thomas, enigmatico e sublime, questo volume offre un'antologia che raccoglie i componimenti migliori: dalle poesie giovanili degli anni Trenta, a lungo rimaste inedite, ai testi più celebri della maturità artistica, come I dreamed my genesis, And death shall have no dominion e The air you breath
giovedì 27 marzo 2025
Le più belle poesie di Charles Baudelaire di Charles Baudelaire a cura di Antonio Prete (CrocettI)
Charles Baudelaire, “il più grande esempio di poesia moderna in qualsiasi lingua” (T. S. Eliot), poeta maestosamente originale e incessantemente tradotto, ha fuso l’eredità del passato con il nuovo che avanzava in tutte le arti alla metà dell’Ottocento. Dotato di una solida cultura classica e di un indomabile spirito bohémien, Baudelaire ha decifrato l’analogia universale tra mondo visibile e mondo invisibile, ha dato voce alla poesia che prende coscienza di sé, ha cantato ogni aspetto della vita e i paesaggi urbani nel loro fascino e nella loro miseria. L’esistenza, nella sua complessità, è la protagonista di versi in cui il sublime è accanto all’orrido e al grottesco, l’alto al basso, il paradiso, non solo artificiale, all’inferno. La voce di Baudelaire è quella di un uomo immerso in una grande e convulsa città moderna – Parigi –, infaticabile flâneur in perenne esilio sulla terra, poeta-albatro elegante in volo e sgraziato e infelice tra gli uomini, che pure sono suoi simili. È la voce del possibile che non si realizza, lo sguardo di una passante colmo di promesse di vita e d’amore che in un attimo scompare nella notte, irrimediabilmente. Ma i veri viaggiatori partono per partire: cuori leggeri, come palloni in alto vanno, il loro corso mai vorrebbero smarrire, dicono sempre “andiamo!”, ed il perché non sanno
mercoledì 26 marzo 2025
Lello Voce e Pasquale Vitagliano sulla poesia di Elena Mearini
A molti giorni da ieri è
un raffinatissimo diario del ‘tempo perduto’ che si basa sull’assunto – tutto
proustiano – che solo nella memoria sia possibile scovare qualche verità sulle
nostre esperienze di vita. Occorrono, cioè, davvero molti giorni a separarci da
ciò che pure ci appare appena ‘ieri’ per comprendere il reale e comprenderci in
esso: “Lo senti il tempo / non smette i suoi graffi / sulla superficie / delle
cose dei giorni / ripete / il punto che punge”. Questo “punto che punge” è poi
il nucleo di dolore attorno al quale, magneticamente, si riuniscono tutti gli
istanti vissuti, in una gerarchia in cui infine passato e
presente si mescolano indissolubilmente.
Ciò che interessa
l’autrice, e lo dichiara sin dall’incipit “è il verso ferito delle cose / che
perdono / poesia dal taglio”, dove quel “verso” va inteso in tutte le sue
accezioni, non solo in quella poetica: il verso come voce, il verso come lato,
il verso come ‘destinazione’. Il diario intimo di Mearini
sembra disporsi in pagina, scegliere le sue parole, i suoi ritmi, le sue
sintassi a partire da un’esplicita dichiarazione di poetica, nascosta tra i
versi di una lirica apparentemente tutt’altro che metapoetica: “metti a memoria
la nota minore / ripetila quando la voce muore”.
Questa ricerca della
‘nota minore’ non le impedisce, però, di raggiungere momenti di rilevante intensità,
tanto intima (“cos’altro si consumerà / oltre a questa notte / quale cane
ancora / scambierà la tua ombra / per il suo padrone”) quanto più ampiamente
sociale, condivisa, quasi, per una volta almeno, politica: “noi dobbiamo /
torcere la linea / sfinire il margine / impegnarci a morire / nella complicanza
delle rovine”. La scelta formale è quella di un equilibrio, spesso
acrobatico ma sempre cosciente, tra simbolo e allegoria, che dona alle parole
una loro particolare forza evocativa: “un nome di pozza / dove la bocca cade /
quando l’acqua muore”.
E così se da una parte
l’esercizio poetico deve confrontarsi con un dire che “appare tutto / una
rivalsa del silenzio”, dall’altra la scommessa ardita e vinta è quella di una
poesia che “sbraccia il suo senso / al largo del mondo”, che dichiara il suo trauma,
che su di esso costruisce la sua lingua.
Lello Voce, Il Fatto
Quotidiano
La poesia di Elena
Mearini ha un’armonia scultorea e una sobrietà
metafisica. Si sente che la parola poetica esiste e vive di una vita propria,
prima di essere scritta e detta. La forma finale, in realtà è “pre-formata” nel
flusso dei versi. Talvolta il poeta crea mondi, altre volte, come in questo
casto, la poeta scopre pre-esistenze, fa emergere poesia che già era contenuta
dentro la lingua.
Pasquale Vitagliano, La
Poesia e lo Spirito
Elena Mearini
A MOLTI GIORNI DA IERI
Marco Saya Edizioni
Pagg. 74//euro 12
Isbn 979-12-80278-51-7
martedì 25 marzo 2025
Poesie (1974-1992) di Patrizia Cavalli (Einaudi)
Questo libro riunisce i due precdenti volumetti di Patrizia Cavalli (Le mie poesie non cambieranno il mondo, 1974, e Il cielo, 1981) ai quali si aggiunge una nuova, più ampia raccolta intitolata L’io singolare proprio mio. Autrice lodevolmente parca, Patrizia Cavalli, dunque, rende conto della sua poesia una volta per decennio evitando l’inflazione dello sfogo lirico.
Anche se così distanziate nel tempo, o forse
proprio per questo, queste tre sillogi testimoniano un’esperienza poetica di
ampia portata, segnata da un forte filo di continuità e da un marchio di stile
inconfondibile, fatto di ironia e di musicalità, ma anche di velocissima
concetrazione di pensiero e di arguzia epigrammatica
lunedì 24 marzo 2025
Voglio fare l'amore con te. Poesie erotiche dell'antichità classica a cura di Nicola Gardini (Ponte alle Grazie)
«Eros lascivo/ io voglio cantare» dichiara Anacreonte. Lo prende alla lettera il poeta, scrittore, classicista Nicola Gardini, scegliendo 61 componimenti erotici dell’antichità greca e latina e traducendoli con la sua impareggiabile maestria: la voce dei personaggi innamorati, o devastati dal desiderio, di duemila, duemilaseicento anni fa, giunge a noi nitidissima, fresca, intellegibile come se fosse contemporanea, ma non alterata. Trafigge. Voglio fare l’amore con te, è il titolo – tratto da un altro verso di Anacreonte – della raccolta. Dei due tipi di amore che Pausania descrive a Fedro nel Simposio di Platone – quello sensuale, carnale, che fa derivare da Aphrodite pandemos, e quello celeste, che eleva lo spirito, figlio di Aphrodite ouranios – qui si è scelto di andare alla ricerca del primo. «L’amore intrinsecamente sessuale, che pretende l’accoppiamento fisico e porta la persona a cercare il piacere a tutti i costi e a stare malissimo se non lo ottiene. Un amore che non si governa e si insegue fino alla pazzia o alla morte. Un amore possesso. Un amore brama. Un amore geloso. Un amore carnale», spiega Gardini, nella prefazione.
CONTINUA QUI SUL SOLE 24 ORE rubrica La domanda a cura di Lara Ricci
domenica 23 marzo 2025
Anime DiVersi: L'eterno conflitto tra fede e umanità di Claudio Oroni (RCP)
Vita e morte di un poeta di Nicola Bultrini (Fazi)
Il ritratto di Beppe Salvia, uno dei poeti più autentici e geniali della sua generazione, costruito traendo ispirazione dai racconti di coloro che all’epoca lo hanno incontrato e frequentato e che hanno condiviso con lui una stagione straordinaria e irripetibile.
«È così che abbiamo conosciuto Beppe. Era impossibile non rimanerne incuriositi. Per come si vestiva, per come si muoveva, con la grazia di uno che è intonato alla vita».»
sabato 22 marzo 2025
Più volte sciolto di Antonio Spagnuolo (La Valle del Tempo)
venerdì 21 marzo 2025
Schizzi di Silvia Dotta (Nulla Die)
mercoledì 19 marzo 2025
Non si tocca la frutta nei supermercati però i culi nelle metropolitane di Alessandra Carnaroli (Einaudi)
martedì 18 marzo 2025
In fervida assenza. Trent'anni di poesia di Franco Manzoni (Raccolto)
La raccolta di tutte le
liriche di Franco Manzoni. Voce poetica limpida e forte, attraversa il tempo
dal 1978 al 2010, dando spazio e forma a sensazioni passate e presenti,
prospettando eventuali luoghi per quelle future.
"«tuoni distonie nel vento / momento di sonorità di suoni / sull’arte scossa della fuga / musa smossa dal suo nero antro […] sai / piano migranti / sbancano il confine / in fervida assenza». Trent’anni di poesia, trent’anni che Franco Manzoni racchiude in una silloge complessiva (Franco Manzoni, in fervida assenza, Trent’anni di poesia, Raccolto Edizioni Poesia, Milano, 2011, pp. 175), in cui si delinea come in una sequenza di immagini e parole e suoni un percorso lirico ed esistenziale. Trent’anni in cui Franco Manzoni, voce poetica limpida e forte, traduttore dal greco e dal latino, paroliere, critico letterario, autore di programmi Rai e firma storica del «Corriere della Sera», attraversa il tempo dal 1978 al 2010, dando spazio e forma ad una poesia che racchiude lo scorrere di un’esistenza, il fluire di un sentire che si pone quale punto di raccordo per nuovi assetti e passate esperienze."
Di Laura D'Angelo / Marzo 17, 2025 CONTINUA SU LABORATORI
DI POESIA
lunedì 17 marzo 2025
Confidenze sull’uso di sé di Riccardo Carli Ballola (Leonida)
"Confidenze sull’uso di sé" raccoglie poesie ispirate dall’idea che nell’uso di noi stessi sia importante ritrovare-recuperare e irrobustire la piccola trincea fisica perduta, con la quale fronteggiare la brutalità avvolgente del linguaggio empatico – che trasuda volontà di dominio –, riconoscendo al corpo un’autonomia nell’uso di sé, che precede quello della parola, quale espressione materiale di un bisogno autofondante, indipendente dalla condivisione, perciò estraneo all’irretimento con cui con essa (parola- discorso) cerca di farne l’eterno ostaggio
sabato 15 marzo 2025
Nóstoi. Le poesie ritrovate di Agostino Venanzio Reali a cura di Anna Maria Tamburini e Flavio Gianessi (Book Editore)
venerdì 14 marzo 2025
A CELLINO SAN MARCO (BRINDISI) OGGI un incontro alla scoperta dello haiku, la poesia più breve al mondo Incontro con Diego Martina
Venerdì 14 marzo ore 17:30 presso la Biblioteca Comunale in Piazza Aldo Moro 6 a Cellino San Marco (BR). Saluti istituzionali: Marco Marra Sindaco di Cellino San Marco. Introduce: Giada Occhibianco (Assessore del Comune di Cellino San Marco). Dialoga con l'autore: Annibale Gagliani (Giornalista Corriere della Sera e Treccani)
Tutto pronto per Un incontro alla scoperta dello haiku, la poesia più breve al mondo l’incontro con Diego Martina, scrittore, yamatologo, e traduttore specializzato in letteratura giapponese. Ecco l’evento organizzato da Il Comune di Cellino San Marco e la Biblioteca Comunale di Cellino San Marco previsto per venerdì 14 marzo ore 17:30 presso la Biblioteca Comunale in Piazza Aldo Moro 6 a Cellino San Marco (BR). Sono previsti i saluti istituzionali di Marco Marra Sindaco di Cellino San Marco, e l’introduzione di Giada Occhibianco (Assessore del Comune di Cellino San Marco). Il dialogo con l'autore è affidato ad Annibale Gagliani (Giornalista Corriere della Sera e Treccani)
Brevità, profondità e bellezza: sono solo alcune delle caratteristiche che hanno reso lo haiku celebre in tutto il mondo, trasformandolo negli ultimi anni in un movimento letterario di portata internazionale. Diego Martina, scrittore, yamatologo e traduttore di letteratura giapponese, ci guiderà in un viaggio alla scoperta di questa forma poetica, esplorandone la storia, le tematiche e le peculiarità stilistiche. Durante l’incontro, verranno letti e commentati componimenti tratti dalle opere di due autori giapponesi: “Il viaggio degli haiku” di Hirakawa Hō e “Chiodi battuti” di Akano Yotsuba ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Diego Martina vi accompagnerà in un'immersione nel mondo degli Haiku, attraverso la lettura e il commento di alcune poesie in lingua originale e in traduzione italiana.
Info link I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
https://www.quadernidelbardoedizionilecce.it/
Il ritrovamento del corpo di Massimo Maggiore (Manni)
Una raccolta poetica costruita sul filo conduttore della contestazione del dualismo platonico corpo-anima, con l'analisi delle spinte interne ed esterne che tendono a ricomporsi diventando insieme intenzione e tensione in una funzione sociale, di perenne confronto umano. Spazio e tempo procedono nei componimenti che diventano anche prosa poetica per esplorare con meraviglia la quotidianità. Intrisi di razionalità e insieme di liricità, i versi si muovono passo dopo passo nelle vicende della storia, nel confronto con le radici, con l'assenza, con la terra nel mutare delle stagioni, con il tempo che avanza
giovedì 13 marzo 2025
Rinascita di Claudio Damiani (FAZI)
Dal vincitore del Premio Viareggio Rèpaci poesia 2022, un libro in prosa di inusuale bellezza.
Mi avvicino a Bianca e sto per darle un bacio sulla bocca, lei si scosta e dice: «Ehi che fai? Siamo piccoli noi». «Sì, in effetti siamo piccoli», dico io, «scusa».
«Rinascita di Claudio Damiani è un racconto salvifico del mondo del passato personale, che si traduce in una lezione di universale rinascita per noi e per le cose che con noi hanno avuto a che fare. Anche solo davanti ai nostri occhi. Una testimonianza che si fa lezione in maniera naturale.» - Roberto Carvelli, Huffpost
«In questo prosimetro tutto nel segno della poesia, con l'infanzia torna ovviamente anche il fanciullino pascoliano, che poi, a scanso d'equivoci, è un fanciullo messo in prospettiva, e solo allora legittimato e rivissuto, dagli occhi della maturità.» - Roberto Galaverni, La Lettura
Con una prosa lirica e ispirata, ma lucida e chiara nelle descrizioni, l’autore racconta i suoi primi anni di vita passati in un villaggio minerario nel Nord della Puglia tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, e i ripetuti, solitari ritorni da adulto nel villaggio e nella miniera nel frattempo abbandonati e, di anno in anno, in progressivo disfacimento.
Al centro c’è la natura, vista con gli occhi e la mente di un bambino molto piccolo, una natura mitica e arcaica, magica e parlante, densa di simboli evocativi e toccanti, che il bambino incontra nelle sue quotidiane uscite all’aperto, nel sole, con la sua bicicletta rossa numero 14. Animali soprattutto ma anche paesaggio, terra piatta e nuda e cielo azzurro lunghissimo, minerale rosso sangue che fuoriesce dalla terra, aria e luce come elettrizzate e sonore.
A una prima parte più analitica, segue una seconda sintetica e fantastica: non più solo ricordare, ripercorrere, misurare, cercare di capire o interpretare l’infanzia, ma reinventarla, pur sempre in quel luogo, con quelle persone, quel paesaggio, e pur sempre con quella stessa felicità di uscire alla luce e incontrare il mondo, in una definitiva rinascita.
Lo sperdimento e altro. 2019-2024 di Luigi Fontanella (Passigli Poesia)
«… Il viaggio, qualsiasi viaggio, non è pensabile se non attraverso categorie spazio-temporali. Anche inoltrarsi nell’ignoto è un viaggio,...

-
Se ricamassi il tempo di Nikollë Loka: poesia e riflessione sul tempo
-
Un evento unico per scoprire due poetesse straordinarie: Lee Sook-Won (Ok-Bong) e Isabella Morra Sabato 18 gennaio, alle ore 14:30, presso...
-
Fahrenheit | S2025 | La poesia del giorno | Bernardo Pacini, Cammuffando una bestemmia con la tosse | Rai Radio 3 | RaiPlay Sound